In America la fragola era
conosciuta fin dai tempi degli indios dove venivano raccolti frutti
principalmente da piante selvatiche, erano frutti di Fragaria Virginiana e Fragaria
Chiloensis da cui derivarono
gli attuali ibridi moderni, la Fragaria Virginiana aveva come areale di diffusione gli
Stati Uniti e il Canada, la Fragaria
Chiloensis quasi tutta la
parte pacifica California e Cile, la si può anche trovare persino nelle sabbie
vicino al mare. Verso il 1800 negli Stati Uniti si selezionarono qualità di Fragaria Virginiana con frutti più grossi perché quelle
selvatiche avevano frutti molto piccoli, avendo il vantaggio di essere più
precoce della Fragaria
Chiloensis.
La vera storia americana
della fragola inizia principalmente con il breeder C. M. Hovey dove nel suo
giardino incrociando varie selezioni di Fragaria
Virginiana per la Fragaria Keens’ Seedling (vecchia e famosa qualità Inglese del
1819 Michael Keens), ottenne la Fragaria
Hovey (1838) era parzialmente
dioica frutto rosso scuro dal sapore acidulo, epoca di maturazione media.
Per prolungare i tempi di
produzione non essendoci ancora le rifiorenti usavano selezioni di Fragaria Virginiana come precoci, ibridi come medi e
selezioni di Fragaria
Chiloensis come tardive, in
climi diversi.
Dal punto di vista genetico
la Fragaria Hovey era un incrocio tra una Fragaria Virginiana e un
ibrido di Fragaria
Chiloensis per Fragaria
Virginiana, questo significa che geneticamente prevale leggermente la specie Fragaria Virginiana.
Incominciarono vere e proprie
coltivazioni, però la Fragaria
Hovey portata sui mercati di
New York non ebbe il successo sperato perché era un frutto ancora piccolo.
James Wilson cercò di
migliorarla incrociandola nel 1851 con la Fragaria
Black Prince vecchia qualità inglese del
1820, ottenne la Fragaria
Wilson con frutto più grosso,
scuro, dal sapore leggermente acidulo.
Una considerazione importante
da fare e che a parte qualche inserimento di cloni di Fragaria Virginiana, le qualità
americane derivano da qualità europee.
Continua…..
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